Per centinaia di chilometri si vedono solo campi di girasole, granoturco e altre piante che non riconosco (ho fatto il classico e sono un "cittadino"!). Una specie di Emilia-Romagna immensa. Ogni 20, 30 km c'è un paesino, spesso si chiama come la famiglia che lo ha "colonizzato" (Cipolletti, Bernasconi, Rufino, Pergamino, Villa Rossi, ecc.). Uno si chiede: con tutta questa produzione di generi alimentari agricoli, come è possibile che l'Argentina non possa sfamare tutto il continente o tutto il mondo? Boh. Veramente, dopo 3 o 400 km che guidavo e vedevo solo campi coltivati, mi facevo queste domande. Le città e le cittadine argentine hanno una pianta identica. Periferia bruttina, poco curata, poco asfaltata, e centro carino con giardini pubblici e una "griglia" di strade tipo parole crociate che si ripete: da un lato le strade con i nomi dei posti (Calle Bolivia, Avenida Italia, Boulevar de los Andes), dall'altro i nomi di personaggi famosi e date storiche (c'è sempre una Avenida 9 de Julio, una Avenida San Martin, una Avenida Presidente Peron, eccetera). Le strade generalmente sono lunghe quanto tutta la cittadina, non cambiano nome ogni due o tre incroci come da noi. Purtroppo, Buenos Aires a parte (e mi dicono Cordoba e Mendoza, ma non le ho ancora visitate), non hanno molto da offrire: sono tutte recenti e fatte a risparmio, per così dire. Non ci sono vicoli, piazzette, monumenti che attirino l'attenzione. Per questo, a parte Buenos Aires, mi tengo lontano dalle città, perché non sono venuto qui per le città, ma per quello che c'è fuori dalle città. E poi, forse l'ho già scritto ma lo ripeto, qui ci si sente sicuri: continuo a chiudere sempre la macchina e a tenere nascosti soldi e passaporto, ma si respira un atmosfera di tranquillità che, ahimé, altrove in Sud America non si respira. E poi sfatiamo il mito degli argentini fanfaroni e superbi. Forse a Buenos Aires, ma io ho sempre incontrato gente cortese e disponibile. Anche la polizia: non ci sono volanti o stradale (almeno io non li ho visti), ma all'ingresso di ogni città c'è una sorta di posto di blocco della polizia (forse è un retaggio dei tempi della dittatura, forse no, non lo so). Quindi di poliziotti ne ho visti tanti: sempre gentili e cortesi. Quando capiscono che sono straniero mi chiedono sempre se mi piace il paese e io non devo mentire per dire di sì. Qui è obbligatorio tenere le luci accese sulle strade extraurbane. Un paio di volte mi sono scordato. Teoricamente potevano farmi la multa, invece, cortesemente mi hanno detto di accenderle e basta.
Fra l'altro adesso vado un po' più veloce, 120, 130kmh, ma continuano a superarmi tutti: vanno a 180-200, secondo i miei calcoli visivi. I camion invece no, rispettano il loro limite di 90.
Dopo i 400 e passa km di campagna coltivata, stanco, ho deciso di trovarmi un posto per dormire. L'obiettivo era la cittadina di General Villegas, invece un po' prima ho visto un cartello: Posada del Sol, Piedritas. Ho girato a sinistra e c'era il paesino minuscolo di Piedritas. Otto strade in croce. Mi sono fermato davanti alla posada (più o meno vuol dire pensione) e sono entrato a chiedere. La ragazza alla reception ha capito che non ero argentino e mi ha detto che ero il primo cliente straniero di sempre. Poi è arrivata la madre: "Che onore", ha detto. "L'onore è mio", ho risposto. Insomma è una famiglia di lontana origine francese, Lahitte, padre, madre e due figlie. La piccola ha studiato cucina e ha vissuto anche in Nuova Zelanda, la grande si occupa di organizzare mostre d'arte. La camera era molto carina, sono riusciti a dare carattere a un posto anonimo. A cena ho mangiato una buona pizza. La madre è venuta a chiedere se era all'altezza (essendo io italiano). "Certo", le ho risposto, "se era cattiva non me la mangiavo!". La mattina dopo (nella posada c'era wifi) mi hanno aiutato a trovare un itinerario giusto per la Patagonia e mi hanno dato consigli sul viaggio. Che bella famiglia. La piccola, che conosce bene la storia locale, mi ha detto che se torno mi fa vedere la campagna e come si lavora nei campi qui in Argentina. Non so se torno, Piedritas non è sul mio itinerario di ritorno a Buenos Aires, chissà.
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