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domenica 12 dicembre 2010

Prime ore a Montevideo

La partenza stamattina da Punta del Diablo e' stata traumatica. Un freddo cane e pioggia. L'ostello e' a circa un chilometro dalla fermata dei pullman e quindi ho ringraziato mentalmente mia cugina Opi che mi ha regalato un K-Way il giorno prima di partire (Grazie Opi!). L'autobus e' arrivato puntuale, alle 9.20, ma era pieno, per fortuna il mio posto era numerato (avevo comprato il biglietto il giorno prima), quindi mi sono potuto sedere. Non era un espresso e si e' fermato in tutte le cittadine, da Punta del Diablo fino a Montevideo, ma e' stato utile per vedere un po' di realta' uruguayana. Le cittadine sono tutte ad architettura bassa, massimo due piani, quindi molto estese, relativamente parlando, ma invisibili fino a quando non ci si arriva. Sembrano tranquille e pulite, niente a che vedere con il Brasile, e niente cancelli a punteruoli o fili spinati e perimetri elettrici per proteggere le abitazioni, che in Brasile sono la regola. Si capisce che e' un paese tranquillo. Sul pullman mi sono addormentato. Mi sono svegliato alla periferia di Montevideo alle 14, quando e' arrivato il pullman. Quando sono sceso: ancora piu´ freddo, ho dovuto tirar fuori il maglione. Qui in teoria dovrebbe essere piena estate, ma quando arrivano le perturbazioni con aria fredda dall'Antartide non c'e' estate che tenga. Nonostante il cellulare con lo schermo nero sono riuscito a chiamare il numero di telefono di un hotel segnalato sulla guida Lonely Planet, ci sono andato con un taxi (il tassista era figlio di napoletani, qui in Uruguay una persona su tre e' di origine italiana) ed eccomi qua. Ha smesso di piovere e mi sono fatto una passeggiata per il centro di Montevideo, piu' che altro con l'occhio ai negozi di cellulari per tentare di far riparare il mio domani (oggi e' domenica) e mi sono mangiato una "milanesa al plato" (cotoletta alla milanese con le patatine fritte) con birra in un ristorante della strada principale, la 18 de Julio. In tv c'era l'ultima giornata del campionato argentino, per la cronaca ha vinto l'Estudiantes, battendo 2-0 l'Arsenal. Ma faceva troppo fredo per continuare la passeggiata, quindi quando ha fatto buio (alle 21.15) sono tornato in albergo a scrivere questo aggiornamento.

3 commenti:

  1. man mano che prosegue il tuo viaggio, aumenta la mia invidia...!

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  2. Se si trovano anche in sudAmerica comprati un Alcatel. E' noto come IL MULETTO. Magari e' bruttacchione ma, anche se si bagna, cade, sbatte qua e la, funziona sempre. Garantito a prova di Dis !

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  3. Confermo. Ho sperimentato in Spagna l'Alcatel bruttacchione e devo dire che è vero, non si rompe mai ed è affidabile sempre sul segnale.

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